L’opera poetica su cui hanno tessuto un fervido dialogo Fabrizio Bregoli, Paolo Gera, Luigi Bressan e Paolo Pera, ha come titolo “L’età della luna”. Considero questo intervento grafico di Elena Baboni come una riflessione critica sui temi che sono emersi dalla discussione: ma chi ha detto che si può esprimere il proprio punto di vista soltanto attraverso la scrittura? La mano scrive e traccia una linea precisa di luce sotto l’altra fonte luminosa, la falce di luna: segni esigui che in apparenza si oppongono al nero pece del Nulla, ma che a guardare bene da quella laguna di buio invece nascono. “Il Poeta è esitante tra la freschezza della scienza e il richiamo, il trillo dell’Aldilà.”(L.Sinisgalli, L’età della luna, p.180)
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Elena Baboni: nata a Mantova ora vive a Bologna; dopo molte accidentali divagazioni, capisce cosa fare di sé: formatasi come restauratrice a Firenze, si dedica oggi alla pittura, alla ceramica, all’illustrazione, cosicché, se non diventerà ricca, potrà almeno dire di essersi divertita. In editoria pubblica sia come illustratrice che come autrice per le Editione Lirabelle (“Le coquelicot bleu” e “Ronds dans l’eau”); per Sinnos editrice è illustratrice di alcuni libri: “Parole d’acqua”, testo di Nadia Bellini, “Giamil e Giamila” traduzione originale di Maria Albano, “Pela la mela e bela” testo di Monica Aga Rossi, “Favolyogando” testo di Sofia Gallo, “C’era una volta il nonno” testo di Manuela Nava; sta collaborando attualmente anche con le Edizioni del Borgo (nel campo della didattica) e con le edizioni inglesi AD publishing e Make Believe Ideas.
Ha illustrato la favola “Un bambino, la strega e il mago” per la Medical communications e per Glaxo Smith-Klein, testo di Giuseppe Capovilla e Francesca Beccarla, ma soprattutto impara a conoscere i bambini, facendo moltissimi (troppi) laboratori nelle scuole, su e giù per l’Italia.
Toccare il cielo con un dito
la Luna con la punta d’una matita.