NUMERO MATTO-UN MONDO DA AGGIUSTARE: DISPERAZIONI E ENERGIE di Alessandra Gasparini

Questa è la continuazione della prima parte “Disperazioni”, che trovate esattamente dopo questo articolo.

Parte seconda: ENERGIE

(immagine di Alessandra Gasparini)

La natura è ricca di tonalità e sfumature, i sogni sono per lo più colorati, almeno credo. L’ENERGIA  Bonnefrite ce la trasmette attraverso il COLORE . Viva il colore, dunque! Apriamogli la porta. Poiché abbiamo disperato, e a ragione, nella prima parte di questo percorso dentro e fuori la mostra, ora, nella seconda, cercherò di attivarmi per diffondere ragionevoli e preziosi semi di speranza. Dovrò fare ricorso  a energie sia materiali che morali, e soprattutto motivazionali. Serve osservare, approfondire, comparare, riflettere, discuterne con gli altri, per poi intervenire con INIZIATIVE COLLETTIVE. Per questo siete necessari voi, che gentilmente state leggendo. Da soli non si può fare che poco.

La forza della mostra “Énergies/Désespoirs” e dei suoi ideatori sta nell’evidenziare in ogni punto affrontato quanto le soluzioni significative in atto partano da iniziative di ASSOCIAZIONI a livello nazionale, regionale, ma soprattutto locale, di concittadini o compaesani.

Proverò a sintetizzare i 50 punti affrontati nell’allestimento a questo riguardo, riunendoli in macrounità.

Un antropocene collaborativo

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

 

LA TERRA 

Poiché in Francia, come penso in molti altri paesi del mondo, legumi e cereali tendono a scomparire, si è creata una rete, “Semences Paysannes”, che coinvolge più di 70 iniziative rurali ortofrutticole volte a garantire la CIRCOLAZIONE DI SEMI. Un vero e proprio vivaio di resistenza al controllo dell’industria agroalimentare.

Sempre per non dipendere dall’industria e dalle macchine, l’Atelier Paysan, cooperativa dell’Isère, tiene per i coltivatori CORSI DI FORMAZIONE PER L’AUTOCOSTRUZIONE DEGLI ATTREZZI.

Interessantissimo anche  il progetto “Paysages Nourriciers” (“Paesaggi che nutrono“), in cui gli abitanti di Nantes hanno cercato e trovato nella loro città numerosi luoghi adatti a produrre ben 25 tonnellate di ortaggi nel 2020, con cui si sono nutrite 1000 famiglie. Per ottenere ciò hanno sfruttato aree di parchi, di giardini, ma anche fossati e ogni tipo di spazio verde cittadino.

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Dalla Francia al Minnesota: qui , per la prima volta nella storia dell’umanità,  l’alimento RISO diventa, dal 2019, SOGGETTO DI DIRITTO.  Il riso selvaggio MANOOMIN della riserva White Earth ha acquisito il diritto di essere sottratto all’inquinamento industriale, di non potere essere brevettato né contaminato da OGM. Lo statuto del riso protegge anche l’ecosistema circostante.

Negli ultimi anni in Europa viene promosso lo sviluppo dello studio scientifico e dell’applicazione di BIOSTIMOLANTI, come batteri, funghi, lieviti… Sono sostanze che migliorano la capacità delle piante di assorbire i nutrienti contenuti nel terreno e provenienti dalle concimazioni. Fertilizzano i suoli sterili, consentono di utilizzare meno fertilizzanti chimici. In vari casi migliorano la qualità dei raccolti.

Torniamo in Francia. A Lusignan, nella nuova Aquitania, dei ricercatori dell’Istituto Nazionale della Ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente, hanno costruito un simulatore che consente di riprodurre   le condizioni climatiche dei terreni francesi quali potrebbero essere nel 2050, ottenendo così una serie d’informazioni utili ad adattare le tecniche agricole ai cambiamenti climatici.

 

L’alimentazione: le abitudini da perdere , quelle da acquisire

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Già dal 2005 in Francia è nata un’esperienza di azienda agricola municipale a Mouans – Sartoux, comune delle Alpi Marittime, che si occupa della ristorazione del paese attraverso prodotti biologici.

A Lione è sorta invece una rete di ristoratori di quartiere che propone una cucina che RIDUCE FORTEMENTE IL CONSUMO DI CARNE (sappiamo che la carne è  un alimento primario per i francesi), anche in questo caso utilizzando prodotti bio. Con l’intenzione di modificare le abitudini alimentari cittadine.

Sempre in Francia, nel novembre 2019, si dispone per legge, a titolo sperimentale, che le mense scolastiche propongano almeno una volta alla settimana un menù vegetariano.

A tale riguardo gli esperti di agro alimentazione ci dicono che TOFU, ALGA SPIRULINA, TEMPEH, SEITAN, LEGUMI, FUNGHI possono essere interessanti alternative proteiche alla carne. Certo , il sapore è diverso, ma ci si abitua presto. E cucinati da un bravo cuoco possono avere un gusto delizioso, nelle tante combinazioni possibili con verdure e vari tipi di riso. Sperimentato in prima persona!

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GLI ANIMALI

È possibile stabilire con gli animali  un rapporto diverso da quello che ce li rappresenta come elementi necessari per il nostro nutrimento. La rete “Faire à cheval”, per esempio, per dare un incarico ai cavalli che vivono sul territorio, li utilizza per pulire le spiagge dalle alghe come animali da traino. Nell’ambito di una logica diffusa per cui ciascun essere deve svolgere un compito per essere accettato dalla società (logica anche non condivisibile, naturalmente). In questo caso i cavalli svolgono il compito di pulire le spiagge, e NON di poter essere nutrimento per gli esseri umani.

All’inizio degli anni 2000 è nata un’agenzia, “One health”, approvata dalle Nazioni Unite, che ha come scopo quello di promuovere un approccio alle questioni relative alla salute umana che tenga conto degli stretti legami di questa con la salute degli animali e della natura. L’agenzia coordina diversi progetti basati sull’IDEA DI UN’UNICA SALUTE GLOBALE. Si occupa inoltre di coordinare il programma congiunto europeo EJP ONE HEALTH, che riunisce 39 partner provenienti da 19 paesi europei, con 23 progetti di ricerca. Con particolare attenzione alle malattie infettive umane, il 60% delle quali è di origine animale. L’attività umana svolge infatti un ruolo importante nella diffusione delle malattie infettive. La deforestazione, ad esempio, mette in contatto animali selvatici e d’allevamento, facilitando la diffusione di nuove malattie all’uomo.

 

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GLI ALBERI

(Sono appena tornata da una passeggiata in campagna in un soleggiato pomeriggio invernale, di quelli con il cielo terso, azzurrissimo, contro il quale gli alberi ,con infinite forme e direzioni e sfumature di rami distesi in un abbraccio, si stagliano come presenze amiche e piene di benevolenza  verso il creato. Immedesimarmi in alcuni di loro mi dà un brivido di immensa gioia. Per questo sono affascinata da chi vuole bene agli alberi e li studia).

Il botanico francese Francis Hallé sta lavorando alla creazione di una foresta intatta di 70.000 ettari, che ha come scopo quello di costituire una riserva di biodiversità per molti secoli. Per “foresta intatta” s’intende una FORESTA VERGINE o PRIMARIA , incontaminata dalla presenza umana, ospitante il massimo grado di biodiversità, appunto.

Excursus su Stefano Mancuso

Arrivata a questo punto, non posso che fare una digressione per me di fondamentale importanza riguardo al futuro del nostro pianeta, riportando in sintesi il contenuto di una delle più affascinanti e importanti lezioni a cui mi sia capitato di assistere, quella tenuta da Stefano Mancuso la sera del 22 settembre 2020, presso il Teatro Comunale di Carpi, la cittadina dell’Emilia in cui vivo. La lezione-spettacolo di questo straordinario scienziato di prestigio mondiale, fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior e autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali, è stata per me un’ autentica lezione di vita e di resistenza a chi pensa o sostiene che ormai non ci sia più nulla da fare, che la sorte del pianeta sia inesorabilmente segnata, indipendentemente dalle nostre scelte e azioni. Vediamo…

La straordinaria efficacia comunicativa, direi quasi attoriale, del Professor Mancuso, unita alla sua naturale chiarezza espositiva e semplicità di modi nel relazionarsi al pubblico, gli aveva consentito in tale occasione si sviluppare un monologo di circa due ore camminando avanti e indietro sul palco e di ottenere un’attenzione assoluta da parte di un pubblico di giovani e meno giovani. Avevo preso appunti, tutto ciò che diceva mi sembrava centrale e importantissimo. Ora li sintetizzerò.

Sebbene la nostra visione del cosmo sia antropocentrica, sulla Terra gli animali rappresentano un misero 0,3%. I vegetali, invece, l’85%.

Noi , a ben guardare, ci siamo da soltanto 300.000 anni e chiamiamo noi stessi “sapiens”. Loro invece, i vegetali, ci sono chi da MILIONI, chi da MILIARDI di anni.  Sono più complessi di noi e MOLTO PIU’ INTELLIGENTI poiché, a nostra differenza,  tendono a PRESERVARSI. Per fare ciò, accettano anche di essere mangiati sino al 20-30% del loro corpo. Noi, invece, non facciamo NIENTE per preservare la nostra specie. Siamo diventati attivi, operativi, solo 15.000 anni fa e da allora abbiamo portato la Terra alla condizione attuale, della quale non possiamo certamente vantarci.

Il problema n.1 per la nostra specie è senza dubbio il RISCALDAMENTO GLOBALE. Con l’andamento attuale, con i provvedimenti insignificanti presi dalle varie conferenze sul clima (COP) non ce la faremo mai e fra 50 anni  2,5 miliardi di uomini DOVRANNO SPOSTARSI PER POTER VIVERE E RESPIRARE, avranno perso le terre in cui vivevano a causa del cambiamento climatico. Un esempio è l’IRAN, in alcune zone del quale già oggi si raggiungono i 52 gradi di temperatura (!). Per la terra è come per noi: due gradi in più di febbre ci stendono.

(immagine di Alessandra Gasparini)

Abbiamo una sola grande possibilità: piantare 1000 milliardi di ALBERI. Gli alberi , infatti, producono  OSSIGENO e FISSANO L’ANIDRIDE CARBONICA, bloccandone l’aumento, che è la causa del riscaldamento del pianeta. Il costo sarebbe elevato, sì, ma neanche lontanamente paragonabile a quanto si è speso per il Covid. Che è certo un problema, aggiunge Mancuso, ma rispetto agli effetti del riscaldamento globale il professore lo paragona allo starnuto di una pulce.

Ripete più volte che la nostra caratteristica come specie è la stupidità, l’INCAPACITÀ DI GUARDARE IN PROSPETTIVA. Tuttavia cerca di essere ottimista. Aggiunge infatti: “É perché siamo molto giovani, abbiamo solo 300.000 anni, rispetto ai miliardi di anni del mondo vegetale. Vivendo la prossima catastrofe forse ci renderemo conto e cresceremo…”.

Noi, ripete, non siamo che una piccolissima parte del pianeta. Se non ci curiamo di preservarci il pianeta potrebbe benissimo fare a meno di noi. Se infatti, per esempio, un extraterrestre dovesse descrivere la terra a un suo simile, direbbe che si tratta di un pianeta vegetale, con alcune sporadiche rappresentanze animali. Noi invece pensiamo di essere i più importanti. I colori del pianeta visti dall’extraterrestre sarebbero tre: l’azzurro dell’acqua, il verde dei vegetali , il bianco delle nuvole. Noi non ci saremmo. Questi sono gli elementi fondamentali, dunque.

Un altro dato interessante è la nostra INDIFFERENZA AL MONDO VEGETALE , che pure è sempre stato intensivamente presente. Se passeggiamo in campagna, ad esempio, la nostra attenzione è molto più attratta dalla presenza di animali che di vegetali. Dipende dal fatto che non sentiamo gli alberi e i vegetali come nostri simili. E in effetti sono esseri più complessi, con un apparato neurologico elaborato, con una forte capacità di autodifesa, un’enorme resistenza e capacità di adattamento. Molto più di noi. 

I libri delle elementari ci ripetono che l’essere più grande che ci sia sulla terra è la balena. In realtà una QUERCIA è enormemente più grande di una balena, può arrivare a 120 metri di altezza, ed è millenaria. Su tutto questo (e molto altro) dovremmo riflettere. Non domani ma SUBITO.

 

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

Ancora alberi

Mancano pochi giorni a Natale. Sono a Parigi, di nuovo, e i parigini comprano piccoli, grandi o medi abeti vivi per adornarli e festeggiare il Natale. Terminate le feste, verranno consegnati ai vivai che li faranno piantare in parchi o giardini. Parigi è piena di parchi e di alberi, che costeggiano le rues e i boulevards, anche per chilometri. Proprio a Parigi nel gennaio 2019 è nata l’associazione Boomforest, con lo scopo di creare FORESTE IN CITTÀ, per recuperare e formare biodiversità attorno a noi. Si applica un metodo di piantumazione molto efficace scoperto dal professore giapponese Akira Miyawaki . Più di 50 specie vegetali autoctone vengono piantate molto vicine, così che possano aiutarsi reciprocamente a crescere. Queste foreste creano un ecosistema potente e duraturo. Questo metodo è stato poi impiegato  a diverse latitudini e si è dimostrato sempre applicabile, tanto in città quanto in campagna. La COMUNITA’ DI ALBERI è inoltre accudita per i primi tre anni di vita da una COMUNITA’ DI UMANI. All’esaltazione della biodiversità si unisce dunque il valore dell’impegno collettivo. Il motto dell’associazione: “Creiamo foreste vive intorno a noi”.

Spostiamoci ora in California, dove l’associazione Rainforest Connection ha creato un sistema di allarme molto particolare, che consiste nell’impiego di cellulari in disuso riciclati per proteggere l’ambiente. Incollandoli agli alberi, infatti, captano i suoni di motoseghe e altri strumenti usati illegalmente dai bracconieri per disboscare le foreste e inviano un segnale sonoro agli uffici delle autorità locali.

 

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L’ACQUA

In India, nelle alture himalaiane di Ladakh, l’ingegnere Sonam Wang Chuk fabbrica GHIACCIAI ARTIFICIALI. Vengono costruiti in inverno a -20 gradi. Durante le stagioni calde si sciolgono lentamente e forniscono acqua ai villaggi sottostanti.

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

In Nuova Zelanda,   il fiume Whanganui, il terzo corso d’acqua più lungo, è diventato, per la prima volta nella storia dei fiumi, DETENTORE DI DIRITTI. Una legge del 15 marzo 2017 infatti riconosce al fiume, ai suoi affluenti e alle montagne che lo delimitano, la caratteristica di “esseri viventi unici”, come tali da preservare in ogni modo. Questi diritti sono il risultato di quasi due secoli di lotte di una tribù maori. 

 

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L’ENERGIA 

Dal 2007 in molte città francesi il Clan de Néon lotta contro lo SPRECO DI ENERGIA ELETTRICA e L’INQUINAMENTO LUMINOSO.

Poiché sopra molte vetrine di negozi c’è un interruttore accessibile, volontari di notte spengono le insegne commerciali.

Sempre in Francia, da più di 10 anni,  la rete Tripalium prepara i territori all’autocostruzione di turbine eoliche fatte di legno e di materiali di recupero.

In Norvegia, invece, da più di 10 anni gli autobus di Oslo vanno a biogas, miscela di gas prodotti dalla fermentazione batterica di residui organici vegetali e animali. Gli impianti di depurazione della città utilizzano infatti IL METANO PRODOTTO DALLA FERMENTAZIONE DEGLI ESCREMENTI DEGLI ABITANTI (!).

Sempre in Francia, oggi, una cinquantina di centrali locali riuniscono la collettività e le imprese locali per collaborare alla produzione di energia rinnovabile.

Esiste inoltre un fondo d’investimento cittadino creato a Lione nel 2019, che si chiama Time for Planet e fa muovere circa un miliardo di euro per finanziare IMPRESE INNOVATIVE, che agiranno per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Le imprese sono OPEN SOURCE, replicabili su scala mondiale. Gli azionisti verranno remunerati una volta raggiunta la neutralità del carbone.

 

L’ECONOMIA. LA SOCIETA’ CIVILE.

La svolta necessaria per poter pensare a un futuro ecosostenibile non può che, in primo luogo, coinvolgere l’economia e quindi la società civile. In entrambi i casi si tratta d’investire su una promessa futura (ma non troppo) in termini di ricavi materiali (e morali!), intesi come benessere del pianeta ma ugualmente realizzanti profitto. Alcuni esempi:

REGNO UNITO  (LANCASHIRE). La città di Preston  ha stabilito di dividere e ridimensionare le gare d’appalto per adattarle alle imprese locali. Ha  inoltre sviluppato una banca comunitaria senza scopo di lucro. 

In FRANCIA esistono più di 80 VALUTE LOCALI, che non sono speculative ma incoraggiano e sostengono gli scambi locali ( lo vediamo anche nel bellissimo documentario “Domani”, girato nel 2015  da Cyril Dion e Mélanie Laurent).

Domani": film-documentario di Cyril Dion e Mélanie Lauren - Sentieri Bio

La società civile in difesa dell’ambiente

La giornalista e scrittrice d’origine vietnamita Tran To Nga nel suo libro “Ma terre empoisonné” racconta la terribile esperienza da lei vissuta della guerra del Vietnam e in particolare gli effetti devastanti  prodotti dall’AGENTE ARANCIO, non solo sull’ambiente ma sugli esseri umani per generazioni. Una delle sue figlie morì nella giungla a 17 mesi. Le altre tre e lei stessa hanno gravi malattie, conseguenti a questo.  Tra il 1961 e il 1971 questo potente defoliante venne irrorato sul sud del Vietnam a scopo di DISBOSCAMENTO , per impedire al nemico di nascondersi (e ai civili di salvarsi!). Si tratta di un erbicida con altissima tossicità, che ha contaminato durevolmente le acque, la fauna e la flora, gli abitanti. Tran To Nga, nel gennaio 2021, ha intentato un PROCESSO CONTRO 14 MULTINAZIONALI AGROCHIMICHE, RESPONSABILI DELL’ECOCIDIO.

Immagine in Infobox.

(fotografia tratta da wikipedia, commons creative)

Oltre alle iniziative individuali di  personaggi famosi e autorevoli, i COLLETTIVI CITTADINI, come si è visto avvenire in Francia e in molti altri paesi, sono stati capaci, lottando a livello locale, di fare abbandonare centinaia, forse migliaia di progetti nocivi all’ambiente. Nella sola Francia 350, per l’esattezza. Ne riporto alcuni : l’aeroporto di Notre Dame des Landes, comune francese con meno di 2000 abitanti nella Loira atlantica, dove è nata a tale scopo la Zad (Zone à defendre) di Notre Dame des Landes, che è riuscita a convincere Macron ad accantonare il progetto (i francesi amano la natura e i diritti molto più di noi e lo hanno dimostrato  in varie occasioni); il grande centro logistico Amazon a Dambach – La Ville; la teleferica gigante di Saint- Véran ; la piscina per rifiuti nucleari a Belleville sulla Loira.

Altri esempi di collaborazione vantaggiosa: Chantieres Écologiques Massifs (CEM). Il Cem aiuta aree rurali svantaggiate ad alto rischio ecologico, lavorando in team. Le iniziative sono tante e bellissime, si possono conoscere (e in vari casi prendervi parte) collegandosi a YOUTUBE ETIKA MONDO VIVE LE CEMS.

Housing first (Prima la casa) è un modello innovativo d’intervento per contrastare problemi di grave marginalità sociale. Si basa sull’inserimento di persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti per favorirne la reintegrazione sociale. Il modello è nato a New York ma si è rapidamente diffuso in vari paesi d’Europa ( anche in Italia, almeno in parte), adattandosi alle differenti realtà locali. Si basa sulla seguente considerazione: le spese d’intervento dei servizi ospedalieri, dei servizi sociali e delle forze dell’ordine, legate alla realtà delle persone che vivono per strada, sarebbero comunque superiori. Per esempio a Salt Lake City (capitale dello Utah, negli USA) questo programma, attivo dal 2005, ha ridotto del 72% il numero dei senzatetto.

 

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

Gli stati stanno facendo qualcosa di serio per la difesa ambientale? Greta Thunberg dice di no. Ma anche molti altri, adulti , scienziati e non. Sempre in Francia, per esempio, 4 delle principali associazioni ambientaliste hanno denunciato i leader politici francesi per “INAZIONE CLIMATICA”, già nel 2018. Il 3 febbraio 2021 il Tribunale amministrativo di Parigi ha giudicato lo stato francese responsabile di “mancanze riguardo alla lotta per il cambiamento climatico”. Non ha infatti rispettato gli impegni presi ed è da ritenersi quindi responsabile per una parte del danno ecologico. Si avvicina un supplemento d’istruttoria. 

A proposito di organizzazioni ambientaliste, Greenpeace France propone l’introduzione nel prossimo progetto di legge finanziaria di una IMPOSTA SULLA FORTUNA come misura di giustizia sociale. La tassa riguarda le aziende che producono emissioni di gas a effetto serra. Hanno calcolato che porterebbe allo stato circa 4,3 miliardi di euro ogni anno. (vedo già chi ha la curiosità di leggere ed è giunto sino a qui ridere sotto i baffi, pensando a quanto l’attuale dirigenza politica italiana potrebbe essere interessata in tal senso…).

Nel febbraio 2021 più di 100 economisti propongono alla BCE, Banca Centrale Europea, la cancellazione dei debiti pubblici degli stati a condizione che gli stessi s’impegnino ad investire una somma equivalente per la ricostruzione ecologica e sociale.

Tanti sarebbero poi da citare gli esempi di cittadini che vogliono proteggere il loro territorio. In Bolivia, ad esempio, lotta ecologista e lotta femminista si uniscono. Nelle piccole fabbriche della città di  Buen Retiro le lavoratrici si sono impadronite degli strumenti di produzione. Trasformano infatti il wassai, frutto di palma con proprietà ossidanti ed energetiche e altri frutti della foresta amazzonica, proteggendo così la foresta stessa e creando le condizioni per una loro maggiore autonomia, in un paese in cui le donne sono spesso oggetto di violenze.

È invece la Svizzera a sperimentare la progettazione di ALLOGGI SOLIDALI, con la cooperativa Équilibre, che progetta abitazioni collettive che favoriscono la mescolanza sociale, con affitti abbordabili e scarso impatto delle abitazioni sulle risorse naturali.

Mentre Rail Coop, tornando in Francia, vuole recuperare le linee ferroviarie abbandonate e aprirà la sua prima linea ferroviaria a ciò ispirata nel 2022, tra Lione e Bordeaux. I progetti della cooperativa sono finanziati da migliaia di cittadini societari.

Altro problema in crescita sono LE CONSEGNE DI PACCHI nelle città, che rappresentano dal 20 al 30% del traffico stradale quotidiano e il 30% delle emissioni di gas a effetto serra. La città di Montréal ha ideato il progetto Colibrì, mettendo a disposizione di cittadini e commercianti BICI ELETTRICHE.

In Europa sono nati negli ultimi anni, imitando l’esperienza iniziata a New York, supermercati cooperative cogestiti dai loro clienti, come la LOUVE a Parigi, dove i cooperanti donano ogni settimana un po’ del loro tempo per organizzare il magazzino e disporre i prodotti, scelti di qualità ma con prezzi abbordabili.

In definitiva, gli esempi di cooperazione solidale sono fortunatamente numerosi e diffusi.  Ad essi però ritengo si debbano necessariamente accompagnare delle scelte politiche impegnative. Solidarietà, certo, cooperazione, bene, ma anche NECESSARIO IMPEGNO DELLA POLITICA, che è assolutamente esigibile.

 

LA RICERCA SCIENTIFICA

Nel 1988 Bert Bolin ha fondato a Ginevra il GIEC, Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico. Il Giec fa parte dell’organismo Organizzazione Metereologica Mondiale delle Nazioni Unite e si occupa in particolare di studiare il RISCALDAMENTO GLOBALE. Oggi stanno nascendo GIEC REGIONALI, facenti capo ad associazioni locali e , appunto, regionali. Come per esempio Acclimaterra , creata dal climatologo Hervé Le Treut in Nuova Aquitania.

 I RIFIUTI

Riutilizzare L’IMBALLAGGIO  e i CONTENITORI dei prodotti in vendita. In Francia l’applicazione di questo principio ha permesso di ridurre sia i rifiuti che il costo dei prodotti. La Svezia lo pratica già da tempo. Già nel 2017 aveva raggiunto un tasso di raccolta di lattine e bottiglie di plastica dell’82,5%

Per il momento si fa questo.

È sufficiente? Di certo no. È un inizio, sono tracce da seguire di un lunghissimo sentiero da percorrere assieme. Ma i governi , per la stragrande maggioranza, fanno di tutto per distrarre la nostra attenzione, additando pericoli più urgenti e manipolando i nostri pensieri. Ciò di cui si smette di parlare non esiste più

Assistere a questa straordinaria mostra a luglio mi aveva rinfrancata, mi aveva ridato speranza. Lo sviluppo (ma sarebbe più opportuno parlare di “involuzione”) della politica mondiale e in particolare di quella nostrana mi fa ripiombare nell’incertezza più profonda. Tuttavia conoscere sarà sempre meglio che ignorare. Cercare di diffondere le conoscenze sarà sempre meglio che lasciare che si coltivi l’ignoranza e l’ ottusa supponenza  che “tanto a cosa servirà? Godiamoci il momento… andiamo al bar a farci uno spritz… il pianeta mica si può fermare…”

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

Per approfondire:

Letture

  • Emanuele Bompan, Fragapane Federica, Iannelli Marirosa, ATLANTE GEOPOLITICO DELL’ACQUA, Hoepli
  • Stefano Mancuso, LA PIANTA DEL MONDO, Ed. Laterza
  • Stefano Mancuso, L’INCREDIBILE VIAGGIO DELLE PIANTE, Ed. Laterza
  • Stefano Mancuso, PLANT REVOLUTION, Giunti
  • Akira Miyawaki, Elgene O.Box, THE HEALING POWER OF FORESTS
  • Naomi Klein, IL MONDO IN FIAMME, Serie Bianca Feltrinelli
  • Naomi Klein, NO LOGO, Bur Edizioni
  • Carola Rakete, IL MONDO CHE VOGLIAMO, Garzanti
  • Vandana Shiva, BENE COMUNE DELLA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, FARE LA PACE CON LA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, IL PIANETA DI TUTTI. COME IL CAPITALISMO HA COLONIZZATO LA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, LE GUERRE DELL’ACQUA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, LE NUOVE GUERRE DELLA GLOBALIZZAZIONE, Utet
  • Vandana Shiva, André Leu, AGROECOLOGIA E CRISI CLIMATICA, Terra Nuova Edizioni
  • Greta Thumberg, LA NOSTRA CASA E’ IN FIAMME, Mondadori
  • Tran To Nga, MA TERRE EMPOISONÈE, Ed. StocK

 

Cinema

  • ANTROPOCENE- L’EPOCA UMANA, di Jennifer Baichwal, Nicholas De Pencier, Edward Burtynsky
  • A PLASTIC OCEAN, di Craig Leeson
  • COWSPIRACY- IL SEGRETO DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE,  di Kip Andersen e Keegan Kuhn
  • DOMANI, di Cyril Dion e Mélanie Laurent
  • I’M GRETA, UNA FORZA DELLA NATURA, di Nathan Grossman
  • PUNTO DI NON RITORNO, BEFORE THE FLOOD, di Leonardo Di Caprio
  • UNA SCOMODA VERITA’, di Al Gore

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