UN MONDO DA AGGIUSTARE: DISPERAZIONI ED ENERGIE di Alessandra Gasparini

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

Parte prima: DISPERAZIONI

 

(immagine di Alessandra Gasparini)

Il “Centquatre-Paris”è uno dei numerosi luoghi magici della capitale francese in cui ti imbatti quasi per caso e che ti deliziano la giornata, aprendoti il cuore alla speranza di un domani migliore. Ricavato da un’antica fabbrica, è uno spazio enorme, diviso in blocchi , ciascuno ristrutturato e attrezzato per contenere, sia all’aperto che al chiuso, esperienze artistiche e culturali. Particolarmente sensibile alle tematiche ambientali.

La mostra Énergies/Désespoirs” è stata ideata da Encore Heureux Architects e dall’École Urbaine di Lione  per il Centquatre-Paris. Si tratta di 120 manifesti  dipinti dall’artista  Bonnefrite, distinti in due gruppi : in metà di questi, dipinti in bianco e nero, si descrivono i temi fondamentali della crisi ambientale, si parla di come i cambiamenti a livello globale rischino seriamente di rendere la terra inabitabile. Gli altri sessanta, a colori molto vivaci, spiegano le iniziative e le sperimentazioni in atto per rendere il futuro ambientale sostenibile.

I manifesti di Bonnefrite sono affissi su supporti in legno fronte-retro, collocati in un enorme spazio aperto,  ricoperto da una bellissima tettoia parzialmente a vetrate. Puoi scegliere da che parte del salone iniziare il tuo percorso esplorativo, in base a tale scelta ti compariranno prima soltanto immagini ad esempio in bianco e nero e poi , risalendo a ritroso, quelle a colori sgargianti. O viceversa. Anche il catalogo della mostra ( Éditions deux-cent-cinq ) bellissimo e ricchissimo d’informazioni, completo di tutti i disegni di Bonnefrite esposti, ha due copertine: da un verso quella in bianco e nero e dall’altro quella a colori.

Il mio carattere mi porta a seguire il ragionamento per cui è meglio guardare prima attentamente la parte vuota del bicchiere, per poi risollevarsi il morale gustando quella piena. Per questo partirò in senso opposto al titolo della mostra: prima disperare, per poi ricominciare a sperare.

Un antropocene disperante

(Exposition Energies Désespoirs – un mond à réparer par Encore Heureux-Bonnefrite-Ecole Urbaine de Lyon au CENTQUATRE-PARIS du 29.05 au 29.08.2021. Les images ne sont pas libres de droit-Le immagini non sono libere da diritto)

GLI ANIMALI

Ho stabilito di suddividere in macroargomenti i tantissimi temi affrontati , per cercare di tenere concentrata  la vostra attenzione e per evitare di “navigare a vista”. Parto quindi dai nostri amici animali. Chi soffre di più della nostra mancanza di interesse e di cura nei loro confronti? Gli SQUALI sono fra i primi, poiché ne uccidiamo all’incirca 200 milioni ogni anno. Anche le TIGRI non le amiamo, poiché insistiamo col volerle tenere in cattività, infatti sono molte più quelle possedute da privati che quelle allo stato selvaggio, che rimangono tra le 2 e le 3 migliaia soltanto. Gli ASINI sono tra i più brutalmente sfruttati dall’uomo. Da sempre. Ma oggi in particolare le loro pelli vengono usate per produrre l’ejico, una sostanza che secondo una tradizione popolare combatterebbe l’invecchiamento e aumenterebbe la libido. La Cina e il Kenia ne sono i maggiori commercializzatori. Ogni anno muoiono per questo motivo circa 1 milione e 800 mila asini. Da qui a cinque anni sono destinati a dimezzarsi.

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Inoltre, degli animali ci nutriamo in maniera sempre più significativa, favorendo l’ampliamento di mega allevamenti dove le condizioni in cui vengono tenuti (vedi descrizioni della associazione Animal Equality) fanno rabbrividire anche le persone meno sensibili e il cibo che ingeriscono è ricco di sostanze chimiche che nuocciono fortemente al nostro organismo,  producendo effetti cancerogeni. Sappiamo già da tempo che gli allevamenti intensivi comportano l’utilizzo intensivo anche di mezzi di trasporto fortemente inquinanti.  Nel 2016 gli studiosi hanno inoltre constatato che durante il processo di digestione delle mucche, le EMISSIONI DI METANO hanno rappresentato il 16% del gas a effetto serra.  Nonostante tutto questo la quantità di carne consumata nel mondo è circa raddoppiata, nell’arco di mezzo secolo. La GIEC,  gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico all’interno delle Nazioni Unite, pone oggi l’allarme sui rischi ambientali provocati da un’alimentazione troppo ricca di carne.

E i pesci?

Per loro non va meglio. La pesca eccessiva sta decimando la popolazione ittica, provocando la SPARIZIONE DI NUMEROSE SPECIE. L’effetto complessivo è lo stravolgimento dell’ecosistema e l’eliminazione di posti di lavoro nelle piccole aziende ittiche.

Non basta. Nell’acqua del mare, nella polvere delle cozze e nei muscoli dei pesci, gli scienziati hanno trovato tracce di IBUPROFENE (antinfiammatorio), di CARBAMAZEPINE (usate per la cura delle convulsioni) e di ANTIBIOTICI. Questi e altri medicinali presenti nel mare  sconvolgono il comportamento della fauna acquatica e contribuiscono alla resistenza dei batteri.

Il nostro comportamento irresponsabile, in questo come nella maggior parte degli altri casi come potete intuire ,si ritorce ogni volta su di noi.

Gli insetti?

Le API sono graziose, simpatiche se non le obblighiamo a pungerci, utilissime per i loro preziosi prodotti naturali.

Basti pensare che l’80% delle coltivazioni nel mondo dipendono dall’impollinazione delle api. L’uso di PESTICIDI sta sterminando le api, e non solo. Negli ultimi decenni gli insetti volanti sono diminuiti a causa di questo di più del 75%, sconvolgendo l’ecosistema e con lui la catena alimentare.

Nessuno di noi, credo, ama le ZANZARE.  Noi occidentali però ci limitiamo in genere a ricevere dalle loro punture un senso di fastidio pruriginoso. Qualcuno ne è allergico, probabilmente. Ben diversa è la situazione di continenti in cui il riscaldamento climatico sta favorendo la rapida proliferazione in particolare di ZANZARE TIGRE. Dove ogni anno provoca centinaia di migliaia di decessi. Poiché il riscaldamento suddetto sta ormai coinvolgendo  tutti i continenti, è già in atto lo spostamento di questi pericolosi insetti verso l’emisfero nord del mondo. Si prevede che ,da qui al 2050 , 2,4 miliardi di persone saranno esposte alle zanzare tigre, vettori di più di 20 VIRUS pericolosi.

Non basta… È importante sapere che la trasmissione di malattie animali agli umani  (malattie “zoonotiche”) ha origine dalla distruzione dell’habitat delle specie selvagge. Capita che proprio essa  costringa a coabitare specie che non si incrociavano in passato, offrendo nuovi ospiti ai virus.

Immagino che qui sarete tentati di sospendere la lettura, di sentire parlare di virus e relativi vaccini ne abbiamo davvero abbastanza. Tuttavia procedere in questo percorso significherà prendere maggiore consapevolezza e , al momento giusto, potere fare delle scelte. Nella parte “colorata” dell’articolo, che uscirà successivamente, potrete constatare come le scelte di cambiare stili e modalità di vita individuale e sociale possano dare concreti risultati.

Devo aggiungere che i fantastici disegni in bianco e nero di Bonnefrite contrastano, per la  divertente ironia del suo tratto artistico, con i contenuti amaramente realistici che propongono. Tutti rigorosamente riportati anche nel catalogo, che cita le numerose fonti di ognuno dei dati offerti. Questo aspetto però non fa che conferire loro maggiore efficacia nella comunicazione.

 

IL SUOLO, L’ACQUA, L’ALIMENTAZIONE

Un tempo esistevano i BOCAGE, , paesaggi rurali costituiti da piccoli boschi  misti a terreni coltivati. Adatti al pascolo e alla produzione di foraggio. Proteggevano , e quelli rimasti proteggono, i terreni limitandone l’erosione, con una funzione drenante. Negli ultimi decenni la maggior parte di questi sono stati accorpati alle grandi proprietà agricole, a causa dell’industrializzazione dell’agricoltura. Gli uccelli hanno perduto il loro habitat e molti di loro sono spariti dalle campagne negli ultimi 25 anni.

LA SABBIA. Oggi è una risorsa che stiamo sfruttando troppo, senza vedere le importanti conseguenze. L’industria delle costruzioni e, subito dopo, quella petrolifera estraggono intensivamente, erodendo i litorali, lasciando che acque salate s’infiltrino nelle falde freatiche. I terreni  diventano inadatti alla coltivazione, anche la fauna ne subisce le conseguenze. Le costruzioni inevitabilmente sono indebolite o compromesse.

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Abbiamo sentito dire varie volte negli ultimi anni che L’ACQUA è un bene fondamentale in via d’estinzione. Ma forse molti ,come la sottoscritta, non sapevano, che in Australia, nel 2003, è nata la prima borsa mondiale dell’acqua: Water Find. E che la borsa di Wall Street ha quotato l’acqua , offrendola ai suoi azionisti.

Il MONOPOLIO  nella produzione delle sementi  da parte delle 4 MULTINAZIONALI più importanti nel settore agrochimico impoverisce la biodiversità  delle coltivazioni e rende i coltivatori dipendenti da queste imprese. Peraltro la maggior parte dei contadini europei non sono lontani dalla pensione, lasciando spazio all’industria agroalimentare che compra le loro terre, favorendo così lo sviluppo di MONOCULTURE. Un dato impressionante: in Francia ogni settimana spariscono circa 200 fattorie. Non solo. Si favoriscono le coltivazioni più facili da produrre e da conservare. Ad esempio, nel caso delle mele, di 2000 varietà esistenti solo una decina sono state selezionate per essere di nuovo prodotte .

Senza contare che la produzione industriale di OLIO DI PALMA  e SOIA, stanno provocando una massiccia DEFORESTAZIONE. Ad esempio in Brasile la savana del Cerrado, caratterizzata da grande biodiversità di fauna e flora, ha già perso la metà della sua superficie originale.

Per quanto riguarda il potere scegliere di cosa nutrirci, quali prodotti e marchi, con quali requisiti, beh, è una delle tante nostre beate illusioni. In realtà 10 MULTINAZIONALI si dividono la quasi totalità dei prodotti che quotidianamente acquistiamo nei supermercati o nei negozi di alimentari.

Il tipo di alimentazione indotta dal sistema industriale attuale favorisce l’OBESITA’ NEI BAMBINI, e soprattutto in quelli appartenenti alle classi popolari, meno dedite ad attività sportive e meno possibilitate ad acquistare prodotti di qualità.

Inoltre lo sviluppo a ritmi sostenuti di questo settore industriale ha fatto sì che GLI SPRECHI ALIMENTARI equivalgano oggi, a livello mondiale, alla produzione di 1,4 miliardi di terra coltivata, quasi un terzo della superficie agricola del pianeta.

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CAMBIAMENTO CLIMATICO, CONSEGUENZE

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La ragazza n.1 del clima e dell’ambiente, Greta Thunberg, intervistata durante la CoP26 a Glasgow, parla della retorica con cui sono state trattate tematiche ambientali di basilare importanza e dichiara già questo incontro un fallimento. Le credo.  Purtroppo. So che è così intelligente e rigorosa da avere approfondito tutto quello che sa e dice, da non essersi lasciata usare, ma semmai avere usato chi le forniva strumenti idonei per portare avanti con forza queste tematiche. Con lei molti altri giovani e, piacevolmente per me, molte giovani donne. Per salvaguardare il business e lo status quo, dice Greta, si sono ignorate le tantissime voci dal basso contrastanti. I potenti, come al solito, hanno preso in mano la situazione a modo loro. Anche l’attivista ugandese Vanessa Nakate condivide il pensiero di Greta e afferma:”Bisogna mettere pressione a chi è al potere”.

(immagine di Alessandra Gasparini)

Torniamo alla mostra. Mentre i summit sul clima si moltiplicano, ci viene ricordato, le EMISSIONI di CO2 continuano a crescere. Da 1972, quando le Nazioni Unite hanno tenuto per la prima volta una Conferenza sull’ambiente  a Stoccolma, le negoziazioni sul clima si sono susseguite, senza portare a misure significative e ampie, tanto che la curva di emissione di CO2 non smette di salire.

Vediamo le conseguenze. Il PERMAFROST, immensa superficie di ghiaccio, rappresenta il 25% delle terre emerse nell’emisfero Nord. Tale territorio ghiacciato è un’immensa riserva di carbone, che rischia di liberarsi nell’atmosfera con il riscaldamento climatico, raddoppiando la quantità di gas a effetto serra.

 

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Procedendo nel mio percorso vengo a sapere che per controllare le condizioni atmosferiche vengono condotti esperimenti rischiosi, senza che vi sia stato un pubblico dibattito sulla possibilità di effettuarli. In particolare, la Cina, per risolvere problemi di siccità nella parte nord, ha progettato L’INSEMINAZIONE DELLE NUVOLE. Vengono iniettate piccole  quantità di ioduro d’argento nelle nuvole per favorire le precipitazioni, ma questo porta ad alterare la portata d’acqua dei principali fiumi, come il Mékong e il Bramaputra, e aggrava le condizioni meteo nel sud-est dell’Asia e in India.

D’altra parte gli STUDIOSI che hanno messo e continuano a mettere in allarme il mondo sono ad oggi circa 15.000, provenienti da 184 paesi. Come potete capire, inascoltati.

RESPIRARE. Nell’età della pandemia è un verbo che si fa particolarmente sentire. Per me è sempre stato anche un sinonimo di LIBERTA’ e di SPERANZA. Per questo mi turba particolarmente sapere e vedere qui confermato che le particelle sottili presenti nell’atmosfera sono responsabili di malattie gravissime e colpiscono molto molto più dei virus. Mi riferisco ai tumori ai polmoni, a malattie cardiovascolari cerebrali  e all’infarto. In Francia si calcola che circa 100.000 decessi ogni anno siano attribuibili all’inquinamento prodotto dalla combustione di energie fossili.

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 Un cenno, significativo, all’INQUINAMENTO DIGITALE.  Nel 2021 infatti questo rappresenta il 4%  delle emissioni di gas a effetto serra, più del trasporto aereo civile. Il moltiplicarsi degli strumenti di connessione, il telelavoro e il commercio online contribuiscono a questo fenomeno, rendendolo INCONTROLLABILE.

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L’estrazione di METALLI rari necessari per costruire SMARTPHONE, COMPUTER, TABLET e dispositivi per la connessione richiede un consumo molto elevato d’ACQUA, di ENERGIA e di PRODOTTI CHIMICI, che inquinano il suolo e le falde freatiche. Nella grande maggioranza dei casi questi metalli  sono estratti  da persone in condizioni sociali degradate (= SCHIAVITU’).

 

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Esistono le lobbies, lo sappiamo bene. Per questo Greta è diffidente, e ne ha motivo.

Un piccolo significativo esempio: in Francia il governo per dimostrare interesse ai problemi legati al clima ha richiesto  a 150 cittadini abili a farlo di redigere in un mese un progetto di legge per migliorare la situazione. Con la successiva  promessa del presidente che 146 delle loro 149 proposte sarebbero state sottoposte  direttamente al Parlamento. Tuttavia alla fine ne sono state adottate solo 15.

Cosa sto dimenticando? Ah, sì LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI. E’ vero, ne parlavano talvolta al tg,  prima del periodo pandemico, tuttavia è così triste, oltre che preoccupante, che vale la pena ribadirlo. In 80 anni l’Antartico ha perso 44 miliardi di tonnellate all’anno. A partire dal 2009, ogni anno 6 volte di più. Rischi: ELEVAZIONE DEL LIVELLO DEL MARE da 3 a 5 metri nel corso del prossimo secolo e lo spostamento di milioni di persone nel mondo.

Ricordiamo anche che le culture di popolazioni autoctone, come i Sami della Norvegia ei Surui dell’Amazzonia, la cui vita è caratterizzata da cicli stagionali che coinvolgono piante e animali, sono oggi gravemente minacciate dai cambiamenti climatici che modificano tali cicli.

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D’altra parte è bene ricordare anche che i danni dell’AUMENTO DI TEMPERATURA arriveranno a  provocare condizioni climatiche che potrebbero diventare fatali. Consideriamo ( mi verrebbe da dire “per assurdo”) l’ipotesi di una riduzione drastica delle emissioni di gas a effetto serra nel giro dei prossimi decenni, in questo caso verso il 2100 il 48% della popolazione sarà esposto ad un livello di calore mortale per più di 20 giorni all’anno. Immaginate senza la riduzione…

A causa dell’aumento troppo significativo della temperatura nell’ultimo decennio gli incendi sono diventati sempre più frequenti e non controllabili in varie zone, tra cui in particolare la California, l’Australia e la Siberia.

RIFUGIATI CLIMATICI

È importante sapere che ogni secondo che passa una persona deve allontanarsi dal paese in cui vive a causa di  CATASTROFI NATURALI, tre volte di più che a causa delle guerre. RIALZO DEL LIVELLO DEL MARE, DEFORESTAZIONE, DEGRADO DEL SUOLO, DESERTIFICAZIONE. Eppure per le Nazioni Unite i rifugiati per il clima ufficialmente NON ESISTONO. Si prevede che nel 2050 saranno 250 milioni. Mi sono informata, di fronte a questa preoccupante notizia ,e ho appreso che la Convenzione di Ginevra del 1951 non li prevedeva, e che successivamente non ci sono stati altri accordi formali internazionali. In Italia, come anche in Francia, si parla di “investimenti intelligenti per uno sviluppo più sostenibile nei paesi più vulnerabili”. Mi sembra però di capire, leggendo il geografo e giornalista ambientale Emanuele Bompan, che ancora non si è fatto nulla. Se non a parole.

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RIFIUTI, RIFIUTI, ALTRI RIFIUTI

Commestibili, di plastica, nucleari, in orbita… C’è proprio l’imbarazzo della scelta.

Nucleari. Esempio francese: in Francia, nel dipartimento della Mosa, precisamente a Bure, paese di 96 abitanti, si è costruito il cantiere Cigéo, per interrare le scorie radioattive. A 500 metri sottoterra si sono scavati per questo 270 km di gallerie, per farci un’idea più di tutte le gallerie della metro a Parigi. Un enorme cimitero di rifiuti nucleari. Secondo la Corte dei Conti il costo di questa operazione è di 35 miliardi di euro.

Plastica. Sempre rimanendo nel paese in cui si è tenuta la mostra, in Francia gli imballaggi  in materiali plastici sono presenti ovunque sui banchi dei negozi. Troviamo persino le uova precotte da riscaldare al microonde o polpette di carne imballate una per una in contenitori individuali. O frutta bio in sottovuoto.

Ogni anno vengono scaricati in mare 10 MILIONI DI TONNELLATE DI PLASTICA. Per effetto del calore e del movimento delle onde diventano micro  e poi monoparticelle e vengono ingerite dalla fauna  ittica di cui ci nutriamo. Al tempo stesso queste particelle vengono a creare un nuovo habitat per batteri e microalghe, potenziali vettori di malattie.

(immagine di Alessandra Gasparini)

In orbita. Non molti sanno che il numero di rifiuti in orbita attorno alla terra stanno aumentando in modo esponenziale. Nel 1957 è stato messo in orbita lo Sputnik, primo satellite spaziale. Già nel 1980 si valuta che il numero di oggetti orbitanti attorno al pianeta fosse di circa 5000. La valutazione nel 2017 è stata di 7500 TONNELLATE di rottami spaziali. Entrano spesso in collisione tra loro ,frammentandosi . Il 95% di questi frammenti possono, se capita, finire sulla terra.

Turbine eoliche. Fonte energetica alternativa preziosa, si pone tuttavia inevitabilmente il problema del RICICLO. Problema che non è stato risolto. Dopo 20-30 anni di vita si usurano. Negli Stati Uniti le pale eoliche non più utilizzabili vengono smontate e interrate direttamente nei campi.

I MILITANTI PER L’AMBIENTE. Sono quelli che cercano in ogni modo di salvare il pianeta, con spirito di totale abnegazione, che li porta spesso a rimetterci la vita. Perchè chi ha beni e potere non è sensibile a tali problematiche ed è interessato a togliere di mezzo chi vuole mettergli i bastoni fra le ruote. Nel solo 2019, 212 militanti per la causa ambientale sono stati uccisi. I settori più pericolosi per i militanti sono quello minerario, agroalimentare, del gas e del petrolio. A loro va o dovrebbe andare tutta la nostra gratitudine, nonché costernazione, amarezza…

CONCLUSIONE

Quando cadde il muro di Berlino esultammo, feste e speranze, libertà, mai più autoritarismo , repressione e MURI DI SEPARAZIONE. Da allora  (1889, per chi non ricordasse) gli studiosi hanno valutato che i muri di separazione costruiti nel mondo equivalgono oggi alla circonferenza della terra. 615 sono stati costruiti, 15 sono in via di progetto.

Ah, dimenticavo, la LUNA. E’ diventata un nuovo territorio di esplorazione mineraria. La Nasa il 10 settembre 2020 ha pubblicato un bando di gara d’appalto , alla ricerca di un’impresa privata che voglia occuparsi dell’estrazione della regolite sul suolo lunare. Che cos’è? Sono andata a cercare. Si tratta di un materiale fatto di pietra e polvere, che forma il suolo lunare. Fossi nella luna, inizierei a preoccuparmi…

Grazie davvero se sei riuscito a seguire sino a qui. Lo scopo di questo percorso “disperante” non è fare perdere la fiducia in qualsiasi possibilità di un futuro per il pianeta, bensì prendere coscienza di quali comportamenti non ci aiuteranno a vivere. Nella prossima puntata un elenco colorato ci dimostrerà che tanto ancora di buono si può fare e qualcuno lo sta già facendo. A presto.

(immagine di Alessandra Gasparini)

Per approfondire

Letture

  • Emanuele Bompan, Fragapane Federica, Iannelli Marirosa, ATLANTE GEOPOLITICO DELL’ACQUA, Hoepli
  • Stefano Mancuso, LA PIANTA DEL MONDO, Ed. Laterza
  • Stefano Mancuso, L’INCREDIBILE VIAGGIO DELLE PIANTE, Ed. Laterza
  • Stefano Mancuso, PLANT REVOLUTION, Giunti
  • Akira Miyawaki, Elgene O.Box, THE HEALING POWER OF FORESTS
  • Naomi Klein, IL MONDO IN FIAMME, Serie Bianca Feltrinelli
  • Naomi Klein, NO LOGO, Bur Edizioni
  • Carola Rakete, IL MONDO CHE VOGLIAMO, Garzanti
  • Vandana Shiva, BENE COMUNE DELLA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, FARE LA PACE CON LA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, IL PIANETA DI TUTTI. COME IL CAPITALISMO HA COLONIZZATO LA TERRA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, LE GUERRE DELL’ACQUA, Feltrinelli
  • Vandana Shiva, LE NUOVE GUERRE DELLA GLOBALIZZAZIONE, Utet
  • Vandana Shiva, André Leu, AGROECOLOGIA E CRISI CLIMATICA, Terra Nuova Edizioni
  • Greta Thumberg, LA NOSTRA CASA E’ IN FIAMME, Mondadori
  • Tran To Nga, MA TERRE EMPOISONÈE, Ed. StocK

 

Cinema

 

  • ANTROPOCENE- L’EPOCA UMANA, di Jennifer Baichwal, Nicholas De Pencier, Edward Burtynsky
  • A PLASTIC OCEAN, di Craig Leeson
  • COWSPIRACY- IL SEGRETO DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE,  di Kip Andersen e Keegan Kuhn
  • DOMANI, di Cyril Dion e Mélanie Laurent
  • I’M GRETA, UNA FORZA DELLA NATURA, di Nathan Grossman
  • PUNTO DI NON RITORNO, BEFORE THE FLOOD, di Leonardo Di Caprio
  • UNA SCOMODA VERITA’, di Al Gore
  • UNA VITA SUL NOSTRO PIANETA, di David Attenborough

 

(immagine di Alessandra Gasparini)

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