COSI’ VA LA GUERRA, di Alessandra Gasparini

Il romanzo “Mattatoio n.5” di Kurt Vonnegut, scrittore americano di origine tedesca, uscì nel 1969, inserendosi perfettamente nel clima di contestazione pacifista di quegli anni, reduci dagli orrori della Seconda Guerra mondiale e successivamente delle guerre di Corea e del Vietnam. Ancora più inquietanti, queste ultime, poiché sancivano definitivamente che alla disumanità non ci sarebbe stata fine e che le armi di distruzione di massa stavano sempre più perfezionandosi e chi le avesse usate sarebbe stato esaltato e “premiato” come eroe. Gli “eroi” del Vietnam erano per lo più ragazzi tra i 18 e i 20 anni, reclutati  dagli Usa a partire dal 1969 con il sistema delle lotterie, considerate un metodo imparziale per l’arruolamento  di nuovi soldati, che  venivano estratti a sorte (!). Giovani privi del necessario addestramento,  poco più che ragazzini, venivano mandati a massacrare civili inermi, continuamente drogati per potere sopportare l’insostenibile, frastornati dai loro roboanti velivoli per riuscire a perdere qualunque controllo razionale e seppellire ogni barlume di codice etico.

“Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini” testimonia della prigionia dello scrittore durante la Seconda Guerra mondiale , durante la quale dovette assistere al terribile bombardamento della città di Dresda, che segnò la fine del conflitto in Europa. Opera fondamentale per parlare di guerra, fondamentale per reclamare e pretendere  ad ogni costo la pace.

Il protagonista del romanzo, Billy Pilgrim, è un  soldato americano, o meglio un assistente-cappellano che odia la guerra e che è costretto a prendervi parte. Non ha nemmeno potuto imparare a farla, la guerra, mandato a combattere questa nuova  crociata dei bambini, dove giovani male addestrati sono destinati a massacrare  e a morire per decisione di  vecchi, politici e militari. Al loro posto. Come nelle guerre precedenti, come nelle future e  nelle attuali. Billy viene catturato e attraversa varie vicissitudini, patendo di tutto, vivendo esperienze ed incontri anche importanti. Viene portato prigioniero in Lussemburgo e poi a Dresda. Cerca di farsi  forza e di dare  senso alla situazione a cui è costretto vivendo un’esistenza alternativa, parallela alla presente, in cui ripercorre momenti della sua vita passata. Li chiama “viaggi nel tempo”.

La prima esperienza di viaggio nel tempo la vive nel 1944. In essa percorre l’arco della sua intera vita, sino alla morte, che appare come una luce violetta, accompagnata da un lieve ronzio. E, subito dopo, la nascita:   una luce rossa  , un sottile gorgoglio. Poi è un ragazzino che fa la doccia in piscina, con accanto il padre. Padre che visita, nel viaggio successivo, nella casa di  ricovero in cui lo ha sistemato  un mese prima. Ed ecco un Capodanno da adulto, completamente ubriaco. Quindi a 16 anni, nella sala d’attesa di un dottore, dove scopre quanto la vecchiaia possa essere brutta … e tanto altro.

A Dresda Billy vive assieme ai compagni di prigionia in un vecchio macello dismesso. Come già lo scrittore. Come lui sopravvive al feroce bombardamento che distrusse interamente la meravigliosa città tedesca, nascondendosi in una cantina. Usciti dalla quale,  Billy e Vonnegut non respirano che polvere, non vedono altro che macerie, che nascondono e lasciano intravedere una distesa infinita di corpi.

Billy rientra negli Stati Uniti e riceve gli onori che spettano ai combattenti vittoriosi. Ma per i traumi subiti viene presto ricoverato in una clinica psichiatrica. Anni dopo, la notte del matrimonio della figlia, che egli trascorre insonne, è catturato da una navicella spaziale aliena e trasportato a Tralfamadore, dove diventa oggetto di  osservazione e di studio per gli abitanti extraterrestri.

I tralfamadoriani sono  differenti dagli umani ma possono interagire con loro. Anche se non hanno le corde vocali e comunicano tra loro telepaticamente, possono parlare con Billy tramite un computer e uno strumento elettronico che emette suoni in lingua terrestre. Sono molto interessati allo studio del pianeta terra, il solo tra i 31 da loro visitati in cui si parli di “libero arbitrio”, concetto a loro estraneo. Non solo il loro mondo ,il loro aspetto, le loro idee, sono completamente diverse, ma proprio la loro percezione di noi umani e della vita sulla terra. Tra le altre cose informano Billy che un giorno distruggeranno il nostro pianeta. Lo faranno saltare in aria sperimentando nuovi combustibili per i loro dischi volanti. In un attimo, premendo un pulsante. Non si potrebbe impedire al pilota di premerlo? Chiede Billy. No, lo ha sempre premuto e lo premerà sempre,  loro lo lasceranno sempre fare, perché il momento è strutturato in questo modo… Gli rispondono. Così va la vita.

Tornato sulla terra Billy tenterà di raccontare l’esperienza vissuta ma susciterà reazioni ostili. Durante il sonno ritorna a Dresda, nel 1945, e vede se stesso camminare per la città, dove rimane una sola traccia di vita: il canto di un uccellino, che lo accompagna in mezzo alle macerie. Così va la guerra.

Alessandra Gasparini

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